Roma, 1758. — 462 p.
Provincie , che ora compongono il Reame delle due Sicilie sperimentano varj cambiamenti di governo fotte il dominio delle Nazioni straniere . Si propone particolarmente la varia fortuna dei Greci fino al secolo X.
Le Chiese delle Provincie delle due Sicilie fono soggette al Sommo Pontefice come a loro Metropolitano fino al secolo VIII.
Del rito osservato nelle Chiese delle Provincie di Napoli , e Sicilia dal primo secolo della Chiesa, fino allo scadimento del settimo.
Dell'Idioma, di cui i SS.Apostoli si servivano nell'uso sacro dell' Altare nelle Chiese da essi stabilite nelle Provincie di Napoli, e Sicilia.
In alcune Chiese della Sicilia s'insinua, ed è in uso il rito greco nel secolo VI, e VII.
Nelle Chiese delle Provincie Napoletane il solo rito latino fiorisce sotto i Goti.
Nelle Chiese delle Provincie Napoletane il solo rito latino è frequentato sotto il dominio dei Greci fino alla fine del secolo VII. Al medesimo anch' eglino si conformano , seguendo interamente nelle funzioni sacre gl' istituti della Chiesa Romana.
Alcune Chiese della Puglia, Calabria, e Sicilia sottratte nel secolo VIII, dall' ubbidienza del Sommo Pontefice loro antico Metropolitano , vengono soggettate al Patriarca di Costantinopoli, il quale vi stabilisce Metropolitani, Arcivescovi, e Vescovi.
Le Chiese della Sicilia , Puglia, e Calabria, per le Costituzioni de' greci Imperadori, rimangono stabilmente dipendenti del Trono di Costantinopoli . Mostruosa autorità usurpata da quei Sovrani nel regolamento dell' ecclesiastica disciplina.
Ulteriori progressi de' Patriarchi di Costantinopoli nel secolo X. sull'esercizio dell' usurpata giurisdizione sopra le Chiese della Puglia, a Calabria.
Risentimenti de' Sommi Pontefici contro alle usurpazioni degl' Imperadori, e de' Patriarchi di Costantinopoli . Nocumenti da questi recati alle Chiese della Puglia, e della Calabria . Il Celibato dei Sacerdoti latini rimane pregiudicato dall' esempio del matrimonio degli Ecclesiastici greci.
Nel secolo XI. declina la fortuna de' Greci nelle Provincie della Puglia , e della Calabria. I Normanni invitati dai nemici de' Greci alla conquista di quegli Stati, vengono prontamente , e ne con- seguiscono la Signoria . Prodezze, e fugacità de' novelli guerrieri , i quali in varj conflitti battono i Greci , logorano le loro forze, e debilitano la lor potenza . Finalmente gli scacciano dalle usurpate Provincie, che avevano tenute in soggezione da tre secoli a questa parte. Si avanzano nella Sicilia , e la sottraggono dalla tirannide de' Saracini.
Le Chiese della Puglia, della Calabria, e della Sicilia ricuperate da' Normanni , fono finalmente restituite alla giurisdizione de' Sommi Pontefici nel secolo XI. Il rito greco in alcune di effe comincia ad oscurarsi, e andare in declinazione.
Si enumerano le Chiese delle Provincie Napoletane ; particolarmente della Puglia, e della Calabria, le quali dal secolo XI. fino al XVI. o ritengono il rito greco, o ricevono il latino.
Delle Chiese greche della Città di Napoli.
Delle Chiese greche nelle Città, e Diocesi di Policastro, di Brindisi, di Taranto, di Bari, Trani, ed Altamura.
Delle Chiese greche nelle Città , e Diocesi d' Otranto, di Gallipoli, di Nardi, ed Alessano.
Delle Chiese greche nelle Città , e Diocesi di Reggio, di Squillace, di Tropea, d' Oppido, di Nicastro, Gerace, Bova, e Cassano.
Delle Chiese greche nelle Città , e Diocesi di Rossano , di Cosenza, e di S. Severina.
Si espongono in particolare le Chiese della Sicilia, le quali professano il rito greco dal secolo VI, fino al secolo XVI.