Sillabe, 2010. — 345 p.
Tra i molti tesori custoditi presso il museo degli Argenti di Palazzo Pitti si distingue la raccolta di Cammei e intagliato appartenuta ai medici, frutto di raffinate scelte collezionistiche compiute da alcuni dei più importanti esponenti della prestigiosa famiglia. Tale insieme, eccezionale per numero e qualità degli esemplari, costituisce in realtà solo un settore dell'originaria collezione dei signori di Firenze, confluita in parte al Museo archeologico nazionale di Napoli e al Museo archeologico nazionale di Firenze in seguito a complesse vicende storiche e dinastiche. Questo volume ha l'intento di far conoscere al grande pubblico un collezionismo particolare e specialistico come quello della glittica, ricomponendo per la prima volta la raccolta medicea e illustrazione la complessa storia, dalle sue origini fino al XVIII secolo, attraverso una scelta di opere di sicuro impatto visivo. Il fascino di pezzi come Diomede e il Palladio o quello in corniola con Apollo, Olimpo e Marsia del Museo archeologico nazionale di Napoli conquistarono un'ampia schiera di estimatori, composta da scultori, pittori e orafi che nelle gemme di Lorenzo trovarono importanti spunti creativi. Quest'ultimo aspetto sarà documentato in catalogo da un'ampia varietà tipologica di opere, con codici Miniati, medaglie, disegni, dipinti e sculture atti a dimostrare la grande fortuna dei Cammei e degli intagli medicei presso gli artisti italiani - e non solo - della seconda metà del quattrocento e del primo cinquecento. Ciò si può riscontrare in alcuni studi di maestri quali Leonardo e Michelangelo, che nelle gemme medicee non trovarono solo un eterogeneo repertorio di forme, bensì un efficace strumento per il recupero di quel senso di equilibrio e di misura delle proporzioni caratteristico dell'arte classica.